Ottobre: vino e cantina dalla sera alla mattina
Una newsletter da innaffiare con abbondanti dosi di buon vinello e che arriva in zona Cesarini.
E’ un periodo strano. Uno di quelli che non so bene da che parte prendere. Perchè se da un lato sono felice dell’arrivo della mia stagione preferita, dall’altro è un momento in cui mi sento scombussalata e rintronata come un vecchio campanaccio. Forse è il meteo ballerino. Succede anche a voi? Non è che con gli anni mò sto diventando pure meteoropatica? Nel dubbio, castagne e vin brulè per tutti, da sgranocchiare e bere esclusivamente in compagnia di questa newsletter ritardataria. Enjoy!
Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo
Questa frase di Gandhi, il cui anniversario di nascita è stato proprio il 2 ottobre, mi girava in testa da un po’. Fino a quando non ho deciso di provare a metterla in pratica, partendo dalle cose semplici, quelle a cui puoi metter mano per vedere se il metodo funziona e poi decidere se abbandonare il progetto o estenderlo a tutto il resto.
Ogni volta che metto il naso fuori dal mio piccolo mondo è un trauma perchè quel che vedo e sento non mi piace. Ha senso continuare a sprangare porte e finestre e tenere questo piccolo mondo esclusivamente per me, lasciando che là fuori la gente continui a scannarsi? Fino a qualche settimana fa, ad una domanda del genere, avrei risposto affermativamente, chè il mondo non merita più nè bellezza nè saggezza. Ma ora, dopo l’ennesima giornata che mi pare d’aver buttato al vento a causa di nervosismo e pensieri negativi, mi chiedo che esempio possa mai dare alle persone che stanno male quanto me se continuo a comportarmi in una determinata maniera. Noi persone sensibili ed empatiche non siamo in grado di star male e bene solo per noi stessi, eh no!, ci portiamo appresso anche le gioie e i dolori degli altri. Fino a quando non andiamo in sovraccarico, e allora parte un’esplosione che manco a Hiroshima.
Ho iniziato a fare una lista di tutte quelle cose che mi fanno stare male o innervosire perchè voglio trovare un modo per sistemarle. Non ho ancora pensato a come agire nei confronti di ogni voce presente in lista, sennò mi parte l’ansia. Una cosa alla volta, un passo per volta, un respiro (sinusite permettendo) dopo l’altro.
Ho iniziato riaprendo il mio profilo Facebook, dopo tre anni. Ho pensato ai motivi che mi hanno portata alla sua chiusura, a quel che mi piaceva di quel social e quel che invece non sopportavo, e ho scoperto che potevo trovare un compromesso. Dopo quasi una settimana mi sembra che l’esperimento stia procedendo bene. Non avrei voluto tornare là sopra, ma dal momento che mi è comodo per una serie di motivi, fino a quando non esisterà un’alternativa (continuo a sperare nel ritorno dei blog e dei forum come unico mezzo di socializzazione virtuale) proverò a mantenere la mia piccola isola felice lì. Dove postare solo cose belle e senza temere le censure e il blocco dell’account come mi è purtroppo accaduto con Instagram (un social che amavo e che è purtroppo diventato un disastro!).
Questo piccolo cambiamento nel virtuale vorrei che fosse un esempio, come lo sono stati per me alcuni account di persone che stimo e seguo da molto tempo, i cui profili sono BELLI davvero. Insomma, se l’andazzo di Facebook mi fa schifo, devo fare schifo anche io per forza?
Quindi, per proseguire quanto detto nella newsletter di Settembre, questi cambiamenti mettiamoli in pratica davvero, siano essi nel virtuale o nel reale. Senza aspettarci nulla, ma mettendoci comunque il cuore. Al massimo, se non va, si volta pagina e si ricomincia. Dopo il letargo, s’intende.
Buon Autunno e buon cambiamento a tutti!
Samhain, la fine ed il principio
Diffidate da chi dice che Halloween è un’americanata e bla bla bla… Ogni anno la stessa storia, con le stesse persone che parlano solo per sentito dire o per metter zizzania… Che GIGALOPOSTRESS.
Ma non vi preoccupate, che a tutto c’è un rimedio. Girate a ‘sti gran pozzi di scienza il link sottostante e dite loro di farsi una cultura:
In ogni caso a noi pagani piace dare un altro nome a questa festa: Samhain. Il termine deriva dal gaelico samhuinn, ovvero “fine dell’estate”. E, se proprio non vogliamo chiamarla estate perchè fa troppo moderno, chiamiamola periodo luminoso, abbondanza di ore di luce, Donna Giuseppa… L’importante è il pensiero.
In tempi antichi l’anno era scandito in due macrostagioni: sei mesi di luce e sei mesi di buio il cui trait d’union corrispondeva agli ultimi giorni di raccolto. Prima di mettere del tutto a riposo gli attrezzi agricoli e la terra stessa, gioiosi fuochi proiziatori venivano accessi nei pressi dei campi: questa tradizione sopravvive ancora oggi in alcune località europee.
Ma allora cosa c’entrano streghe, zucche, dolcetti e scherzetti? Nella maggior parte dei casi la risposta sta nell’appropiarsi del cristianesimo di alcune feste pagane, sovrascrivendole e mandando a ramengo secoli di tradizioni. Pensate che il nome Halloween deriva da All Hallows' Eve, ovvero… notte di Tutti i Santi!
Che si festeggi per tutto il mese, solamente il 29 - 30 - 31 ottobre, oppure l’1 o il 2 novembre, poco importa: il punto è che in questo periodo il velo s’è sollevato. Cerchiamo di fare tesoro dell’eredità dei nostri antenati che, in questo periodo, ci sono più vicini di quanto non possiamo immaginare.
October
Anche se la newsletter arriverà ad Ottobre concluso, godiamoci le ultime ore, luci ed ombre di questo mese in compagnia degli U2. Una canzone che sprizza ottobrinità da tutti i pori.
October
And the trees are stripped bare
Of all they wear
What do I care?
October
And kingdoms rise
And kingdoms fall
But you go on and on
Macchina del tempo
Il 27 ottobre 1966 viene trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti il film d’animazione: It's the Great Pumpkin, Charlie Brown. Qui seguiamo i piccoli protagonisti nati dalla fantasia dell’indimenticabile Charles M. Schulz nei loro festeggiamenti Halloweeniani, ma soprattutto nell’attesa di questa strana entità chiamata “Great Pumpkin”, incarnante lo spirito della notte di Ognissanti. Ma chi si cela dietro questo “Grande Cocomero” ( il motivo per cui in Italia sia stato tradotto in questa maniera mi è ignoto)?
Online se ne trova qualche spezzone, qui è possibile vedere l’intro!
Felice AULIN e soprattutto buone zucche a tutti!
… Ma non senza aver prima apprezzato assieme a me questi meravigliosi costumi d’Halloween d’annata (e dannati):
Concludo con questo che trovo invece spassosissimo: credo sia una zanzara.
La strega del mese: Loreena McKennitt
La sua voce incantevole (ed incantata) riesce a trasportare chi l’ascolta in luoghi lontani ed in tempi passati; la sua musica ha i colori delle foglie d’autunno, del tè bollente e delle pietre di antichi monasteri.
Loreena Isabel Irene McKennitt è nata nel 1957 in Canada, più precisamente a Morden e, come si può intendere dal cognome, è nipote di irlandesi: i nonni paterni e materni si trasferirono rispettivamente da Donegal e da Belfast.
Da piccina adorava ballare ma, a soli 5 anni, a seguito di un incidente automobilistico che la costrinse a letto con le gambe ingessate per parecchio tempo, dovette accantonare questa passione. La nonna, allora, per tirarla su di morale, le insegnò i primi rudimenti di pianoforte sul vecchio strumento di famiglia. E’ qui che, possiamo dire, ha inizio la magia.
L’infanzia di Loreena non fu proprio semplice: da sempre contraddistinta da una forte connessione con la natura e a filosofia, affascinata dalle antiche storie legate alle sue radici oltreoceaniche, dovette spesso scontrarsi con l’invidia ed i malpensanti. Tanto che la sua amicizia con l’insegnante di educazione fisica, una donna sensibile e colta con la quale si trovava a fare lunghe passeggiate in natura, venne erroneamente interpretata come rapporto saffico e portò i dirigenti scolastici al suo licenziamento.
Nonostante la sua profonda connessione con la natura e le forti ispirazioni di stampo folkloristico, Loreena non si è mai dichiarata pagana, anzi, quando possibile lo ha proprio smentito. Il fatto che le sue canzoni siano diventate un potente richiamo per una larga fetta di pagani dimostra, molto semplicemente, la gtande sensibilità dell’artista. Tuttavia ha dichiarato che "Sono da sempre affascinata dalla filosofia e dalla ricerca delle più svariate forme di spiritualità, soprattutto per cercare quel sottile confine che intercorre tra religione e credo filosofici".
Dopo aver partecipato ad alcuni festival e vinto diversi premi importanti, nel 1985 decide di incidere il suo primo disco. Ma come fare senza una casa discografica alle spalle? Con il solo aiuto di qualche manuale e di un piccolo prestito, il sogno si trasforma in realtà, e questa realtà è Quinland Road, la casa discografica che, da allora, Loreena continua a curare per proprio conto (solo dopo circa un decennio accetterà l’aiuto di una seconda persona per sbrigare tutte le pratiche amministrative). Tutti i suoi album nascono qui, nel luogo che prende il nome dalla strada che portava alla sua dimora d’infanzia. Imprenditrice e manager di sè stessa, quindi. Ma non solo.
Il primo album, Elemental, si ispira alle poesie di Yeats e Blake: è in scena l’Irlanda poetica, quella intima e favoleggiante, verde e misteriosa.
Il secondo album, To drive the cold winter away, è invece una raccolta di canti invernali e natalizi. Per rendere ancor più magica l’atmosfera decide di registrarli all’interno di alcuni antichi monarteri dislocati tra Canada ed Irlanda.
Il 1988 segna un triste avvenimento per Loreena: a seguito di un incidente nautico perde il suo fidanzato, Ronald Rees. In seguito fonderà, assieme alle famiglie delle vittime, la Cook-Rees Memorial Fund For Water Search And Safety, un’organizzazione dedicata allo sviluppo di programmi di sicurezza nautica e formazione di equipe di salvataggio dedicate.
Sarà il quinto album, The mask and the mirror, a spostare l’attenzione su un periodo storico più “recente”, prendendo ispirazione da opere del ‘400 e viaggiando per lo più tra atmosfere spagnole e marocchine (come non ricordare Marrakesh Night Market?) ma senza dimenticare le radici irlandesi e i fasti del teatro shakesperiano. Di quest’opera e della commistione di suoni e culture in essa presenti dirà in un’intervista: “La vera mistica, è una dottrina etica allargata, che deve abbracciare l'islam e l'ebraismo, il cattolicesimo e le dottrine gnostiche. Il genere umano ha bisogno di spiritualità e la religione non è che la struttura formale di questa necessità intrinseca".
Loreena quest’anno ha portato il proprio tour in Italia per ben sette magiche date, scegliendo a volte background di forte impatto come il Castello di Udine, Villa Demidoff e il Forte di Bard. Voce sempre meravigliosa, addirittura migliore che della versione studio, ed accompagnata da musicisti di primo livello, è riuscita ad incantare tutti… O forse devo dire “stregare”? Prima dell’inizio del concerto è stato espressamente richiesto di non riprendere nulla con il telefonino e godersi il momento. E chi per c’è stato, me l’hanno assicurato, è stata pura magia.
Ad maiora!
Varie ed eventuali
Ho notato con piacere che i click sulle varie ed eventuali del mese sconrso sono stati tantissimi! Se anche voi avete qualche link da segnalarmi per le prossime newsletter scrivetemelo nei commenti :)
Che io ami quel che scrive Laura Violet è ormai cosa risaputa. Il suo nuovo blog, Radici di Strega, è decisamente ciò che mancava nel mare magnum dell’internet. Poi non ditemi che non vi spaccio link buoni.
Ottobre è finito, Novembre è dietro l’angolo, arrivare a Natale è un attimo! Se state pensando a qualche regalo stregato (o fatato) andate a dare un’occhiata alla Bottega Errante dei Sogni e ai saponi handamade di Bruna!
Il Calderone Magico è un vecchio sito al quale sono molto affezionata. Ogni tanto mi piace tornare a perdermi tra le sue pagine… Mi fa sentire a casa. Stupenda la sezione dedicata ai labirinti!
Ecco invece quello che è successo di intressante sui miei vari spazi web.
Nel Baule della Strega sono stati pubblicati i vecchi scritti di Laura Violet: corri a leggerli tutti!
Ti consiglio un articolo: ogni mese consiglio un mio vecchio articolo da leggere. Questo è l’articolo che ho scritto dedicato a Fanny Tomasi Favero, grazie al prezioso aiuto del figlio Piero. E’ l’unico articolo che troverete sul web con tali approfondimenti ed è stato per me un onore poter parlare di una donna così speciale.
Hai appena finito di leggere “Oltre le Nebbie”, una newsletter un po’ stregata e un po’ no. Se ti piace quello che scrivo, suggeriscila ai tuoi amici - è gratis - oppure offrimi un vin brulè che inizia a far freddo!